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James Kennegan non era riuscita a rimanere ferma mentre aspettava che lo svolgimento della Cerimonia li poetasse lì al culmine del loro successo. Per tutto il tempo si era mossa, saltellando sul posto, tormentando la chioma dorata con continui spostamenti del ciuffo, con ciocche intrecciate e arrotolate, rifiutandosi le dita, guardandosi attorno ad osservare le persone presenti, spostando il peso da una gamba all’altra. Insomma una specie di tarantola. Non era brava in questo genere di cose. Sarebbe stata più a suo agio con le mani impegnate a stringersi intorno al manico della Firebolt, o a tenersi stretta la mazza da Battitore. Lassù nel cielo aveva sempre trovato la sua dimensione ideale. E per di più lei non era una persona paziente. Aspetto con trepidazione crescente il momento che aveva aspettato da quando era iniziato il campionato, da quando aveva indossato per la prima volta la fascia di Capitano e ancor prima la divisa di Serpeverde, da quando da novellina si era trovata a solcare il campo di Quidditch durante i provini con l’allora Capitano Green. Molte cose erano successe, molti compagni di squadra si erano susseguiti sulle scope accanto alla sua, amicizie che si erano infilate sotto pelle e avevano superato le barriere dello stadio ovale. Crystal, Ruby, Dylan, Danny, Chanel, Manolo, Isaac, Nymeria, Selene, Pancy...erano solo alcuni dei volti che le tornavano alla memoria pensando alla prima volta che si era sentita parte di Serpeverde, parte di qualcosa più grande di lei, parte di una responsabilità collettiva. Era stata un’esperienza altamente formante, gratificante che le aveva insegnato l’importanza del sacrificio e del gioco di squadra. << Andiamo a prenderci tutti assieme la nostra coppa>> con le guance dipinte di smeraldo grazie alla geniale creatività di Ruby si era rivolta alla sua Squadra, che per tutto il campionato si era mossa come un solo uomo per portarli al comune traguardo: la vittoria. E alla fine la loro perseveranza aveva portato i suoi frutti. Era fiera ed orgogliosa di quel gruppo che si era formato, delle amicizie che ne erano nate, da come anche fuori dal campo fosse facile riconoscerli: i giocatori di Serpeverde. Mai sazi di vittorie, non importa con quali mezzi, lo si poteva leggere nei loro sguardi famelici, puntati sulla loro preda. E quindi, come un branco di lupi aveva contribuito alla caccia e potevano finalmente banchettare. Sarebbero saliti sul palco a prendersi quello che gli spettava, tutti insieme. Così si sarebbe mossa verso il palco, per salire a prendere la Coppa del Quidditch e poi celebrare con tutto il resto della Squadra, che sperava la seguisse
Edited by Kedavra - 10/3/2020, 19:54 |