Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Per un pugno di muffin..., Per la viper... ehm per la cara Alyss

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Desmond Hawkins
view post Posted on 4/7/2015, 11:05




Una flebile luce si fece largo nelle tenebre del dormitorio quando un suo compagno di stanza uscì dal dormitorio, grazie a quella luce la serpe riuscì a guardare l'ora, le lancette del suo orologio da taschino che teneva sul comodino segnavano le nove meno venti *perché mi sono svegliato così presto... * borbottò quasi impercettibilmente mentre nascondeva la testa sotto il cuscino, se c'era una cosa che odiava del svegliarsi la mattina era appunto lo svegliarsi la mattina e l'unica cosa che poteva buttarlo giù dal letto era, apparte le minacce di morte, la fame che però quel giorno tardava ad arrivare, ma quando arrivò fu inflessibile e impietosa che dopo soli dieci minuti fu pronto: capelli in ordine, più o meno, divisa linda e pinta e si, alla fine aveva optato per tenere la divisa anche il saboto e la domenica a causa della sua ultima esperienza con uno dei suoi completi per il fine settimana che avevano rischiato di ucciderlo per disidratazione.
Sarebbe errato dire che corse verso la sala grande, il termine più corretto sarebbe "volò", il tragitto che di norma effettuava con andatura standard in dieci/quindici minuti quel giorno fu effettuato in solo tre minuti durante i quali si fermo solo agli incroci più trafficati per non dare nell'occhio, cosa che funzionò, anche perché stava cammiando a passo svelto ma non ancora correndo.
Per tenere il passo canticchiava a bassa voce in modo che nessuno potesse sentirlo:


Il futuro è Desmond,
Il futuro è Desmond,
Fate largo perché il futuro è Desmond,
è Desmond Hawkins!



La sala grande era miracolosamente semi vuota e non appena entro Desmond fu investito da un bellissimo profumino che arrivava dai dolci posizionati sui tavoli delle case, arraffato un piatto si prese un'abbondante fetta di torta al cioccolato e si versò un po' (tanto) di succo di zucca, una persona avrebbe potuto pensare che gli piacessero particolarmente le torte e il succo di zucca ma la realtà era ben diversa, infatti era da un bel po' di giorni che la sera non mangiava quasi nulla, non sapeva nenache il perché lui sapeva solo che la sera nom aveva appetito e quel poco che mangiava non gli andava ne su ne giù.
Ma visto che lui era andato lì per mangiare e non per porsi quelle questioni filosofiche, dimenticò ben prestò quello che stava pensando e cominciò a mangiare cercando di dare il minor possibile nell'occhio, l'ultima cosa che voleva era essere interrotto da qualche scocciatore, ancor peggio se tassorosso o grifondoro, in cerca di compagnia...
 
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Alyss Sanderson
view post Posted on 6/7/2015, 11:07




...la purezza di una pozio*STOCK*


Il viso di Alyss si spalmò miseramente contro il legno massiccio del tavolo più appartato della Sala Comune dei Serpeverde, mentre le dita della ragazza si seppellivano tra i capelli castani e un mugugno lasciava le sue labbra. La disperazione più pura era chiaramente visibile nello sguardo azzurro che baluginava da sotto una frangetta scomposta, dardeggiando per la stanza deserta come in cerca di un'ispirazione divina. Lei, di Pozioni, non aveva mai capito nulla, e dubitava che sarebbe mai riuscita a comprendere i calcoli che Lucius propinava ad ogni benedetta lezione, ma sfortunatamente agli esami avrebbe dovuto affrontare anche quell'avversario. Sperava solo di non far esplodere il calderone sul viso degli esaminatori, o avrebbe fatto prima ad emigrare in Alaska e trascorrere il resto dei suoi giorni con un simbolico ghiacciolo stalattitico al naso in compagnia dei pinguini. Sconfortata, puntellò i gomiti sul tavolo e si stiracchiò, alzando le braccia sopra la testa, e un'improvvisa luce le ferì le iridi: dalle ampie vetrate che davano sul Lago Nero filtravano numerose lamine di luce, che rendevano inutili le candele ormai consumate che circondavano i fogli dei suoi appunti. Sorpresa, lanciò uno sguardo all'orologio, rendendosi conto che era mattina e che aveva trascorso tutta la notte sui libri. Non c'era da sorprendersi se si sentiva così distrutta. E, con un gorgoglio, lo stomaco le ricordò che era dal giorno prima che non mangiava, e che se intendeva continuare a quel modo avrebbe dovuto preoccuparsi di digerire qualcosa di consistente, o sarebbe svenuta nel giro di qualche ora. Dannato metabolismo.
Non seppe dove trovò la forza di alzarsi, andare in camera, vestirsi e salire in Sala Grande, ma entro una decina di minuti era seduta al tavolo dei verde-argento, impegnata nella sistematica distruzione di un croissant alla marmellata. Era riuscita a dare una sistemata al proprio aspetto e, ad eccezione dell'incarnato mortalmente pallido, non sembrava aver trascorso le ultime ventiquattr'ore a tentare di mandare a mente complicati concetti di purezza e altre amenità. Banditi quei pensieri molesti, che le facevano venire il voltastomaco, la fanciulla fece saltellare lo sguardo sui compagni che la circondavano. La maggior parte sembravano lieti che la scuola stesse per finire, ma per lei l'avvicinarsi delle vacanze voleva dire solo una cosa: G.U.F.O.. Rivide la propria ansia riflessa nella tensione che imbruttiva i lineamenti di un paio di coetanee, a cui lanciò uno sguardo rassegnato, quando lo vide.
Le sopracciglia si fusero con l'attaccatura dei capelli in un'espressione sconcertata, la bocca di socchiuse e...
-Hawkins?-
Era proprio lui, non c'era ombra di dubbio. Recuperando in breve la propria imperturbabilità, la Sanderson stirò le labbra in un sogghigno che non cercò di celare. Desmond Hawkins, inglese, Serpeverde, stupido come pochi, fidanzato di Victoria Cerenko. Queste brevi frasi costituivano l'alta opinione che Alyss aveva di lui. Non che il ragazzo le avesse mai dato motivo di cambiare idea.
-Qual buon vento --per così dire-- ti ha riportato tra noi? Pensavo che ormai fossi in luna di miele con la tua reginetta delle lucertole.-
 
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Desmond Hawkins
view post Posted on 26/7/2015, 18:56




Era incredibile la quantità di cose che una persona riusciva ad ingurgitare in un giorno, ma ancor più sorprendente era la capacità degli elfi domestici di preparare quelle delizie fantastiche *se non fossero una razza inferiore meriterebbero una bella medaglia* pensò il serpeverde mentre sorseggiava un po' di succo di zucca che si era appena versato.
Si stava ingozz... ehm stava mangiando quando senti una voce chiarmarlo, cosa che stava accadendo fin troppe volte in quegl'ultimi giorni... Subito cercò di ripulirsi la bocca riuscendo fortunatamente ad avere esito positivo, poi si girò lentamente sperando non fosse una professoressa.

《si, posso spiegare tutto signora, io con il casino successo nel dormitorio maschila della mia casa non c'entro nulla, anzi neanche c'ero quando hanno fatto il sinistro e anche se ci fossi stat.. 》

Per poco non sputò nel piatto tutto quello che aveva mangiato, era lei... era lì... davanti a lui... si senti svenire, perché doveva sempre comparire nei momenti meno opportuni di sempre, come quando dormiva/mangiava?

《oh sei tu, mi hai spaventato, pensavo fosse qualcuno di importante, tipo un prefetto o una professoressa》

Disse tornando a mangiare cercando di ignorarla, cosa che gli riuscì particolarmente bene, almeno per i primi due secondi, ma non appena la ragazza nominò Victoria, un fulmine gli squarciò il cuore, era buffo vedere come ognuno so ricordasse di lui solo perché fidanzato, ormai ex fidanzato, della Cerenko.

《ehm Alice, ci tengo a precisare che non sono più il suo fidanzato, non ho più sue notizie da mesi, quasi un'anno, esattamente sette mesi, tre settimane, sei giorni e due ore... cosa ti fa pensare che io sia ancora interessato a lei?
E poi lo sai che IO AMO SOLO TE LUCE DEI MIEMI OCCHI, OH MIA BELLA ALYSS》

Volle farsi sentire dalla maggior parte degli studenti presenti in sala e la cosa gli riusci discretamente dato che molti studenti non solo di serpeverde si girarono a guardarli con aria esterrefatta.

《perché non ti siedi luce dei miei occhi? 》

Aggiunse ridendo sotto i baffi mentre le faceva posto sulla panca.
Non gli era mai piaciuto fare delle scenate del genere, ma voleva togliersi proprio quello sfizio che maturava già da qualche mese, dopotutto teneva un diario segreto in cui annotava i suoi pensieri più profondi e malefici per questo.
 
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Alyss Sanderson
view post Posted on 31/7/2015, 13:25




Quando la sua voce raggiunse le orecchie di Desmond, questo parve venire colto da un principio d'infarto, spingendo le sopracciglia di Alyss ad arcuarsi, donandole un'aria di compatimento. Hawkins non era cambiato di una virgola in tutto quel tempo, era sempre lo stesso idiota di un anno prima, e la cosa non la sorprendeva più di tanto; non credeva nei miracoli, e l'unica cosa che avrebbe potuto aiutare almeno un po' il Concasato era un intervento di qualche entità superiore. Dopo aver farfugliato qualcosa sulla sua innocenza a proposito della bolgia successa nei dormitori maschili, Desmond ritenne opportuno sincerarsi sull'identità del proprio interlocutore, e quando le sue iridi incrociarono quelle della Sanderson, questa si convinse che il ragazzo non sarebbe arrivato vivo alla fine della colazione, poiché, a giudicare dalla sua espressione, l’inglese pareva sul punto di svenire. La nizzarda approfittò del momentaneo silenzio per elargirgli un sentito commento al vetriolo.
-Ah, ti prego, vi avranno sentito urlare fino alla torre di Grifondoro. Se volete fare cose del genere, prima insonorizzate la stanza.-
Perché ciò che succede nei dormitori Serpeverde, rimane nei dormitori Serpeverde, giusto?
I denti bianchi dell’ereditiera incontrarono la morbida pasta del croissant, e per un istante il recente ritorno del figliol prodigo venne relegato in un angolo della sua mente, mentre lei si concentrava sul primo pasto che le capitava tra le mani da troppe ore.
L’urlo plateale in cui si esibì Desmond ferì l’udito della fanciulla, che posò la brioche nel piatto lentamente, pulendo la sottile patina di zucchero a velo rimasto sui suoi polpastrelli su un tovagliolo.
-Mi dispiace, ti vedo più come un Elfo Domestico- fu la replica asettica concessa dopo qualche istante.
Elfo-zoned.
Alyss strinse le dita attorno alla superficie trasparente del proprio bicchiere, concedendosi un sorso di succo di zucca, prima che le sue sopracciglia giungessero a sfiorare l’attaccatura dei capelli e la sua mano andasse a dondolare davanti al volto del ragazzo seduto di fronte a lei.
-Hawkins, sono già seduta da un pezzo- gli fece notare, -Merlino, ogni volta che penso che tu non possa diventare peggio così, diventi peggio di così.-
Un lieve sospiro esasperato lasciò le sue labbra.
-Se proprio vuoi che io mi sieda accanto a te non hai che da dirlo, penso di potermi sforzare per concederti questo onore.-
 
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Desmond Hawkins
view post Posted on 6/8/2015, 20:40




Si, molte cose erano cambiate in quegl'anni, ma l'unica cosa che non era cambiata era la cara e gentilissima Alyss.
Sosse lentamente la taste mentre sorrideva sotto i baffi, bevve un lungo sorso di succo di zucca dal suo boccale e poi con aria di noncuranza si sitesmò la cravatta.

《questo è vero, ma la prossima volta non urlarmi mai contro mentre sono voltato, o almeno se proprio vuoi urlare prima presentati...》



Disse prima di addentare con una calma quasi innaturale il suo muffin al cioccolato chiedendosi se fosse buono come il precendente, risposta che si diede da solo qualche secondo dopo. Stava ancora assaporando la dolce e soffice pasta quando le sue orecchie sentirono le parole di Alyss, che anche quella volta aveva colpito nel segno.

《elfo domestico? e come mai ti sembro un elfo domestico cara Alyss? Sono stato sempre buono e caro e... ok non aggiungere altro》



Non appena fini di parlare assunse un'aria sfiduciata mentre picchiettava le dita sul tavolo di legno mentre con l'altra mano sfogliava lentamente le pagina di un giornale di cui ignorava persino il nome, ma non gli importava, in fin dei conti doveva solo fingere di essere disinteressato alla conversazione e la cosa gli doveva riusciva molto bene o forse no. Poi con un filo di voce mentre continuava a leggere, o meglio mentre continuava a fingere di leggere, disse con un filo di voce.

《cara Alyss, perché devi rendermi sempre le cose difficili? Io ce la metto tutta per esserre amichevole? 》

 
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Alyss Sanderson
view post Posted on 11/9/2015, 15:36




L’aria compassionevole che si era dipinta sul volto di Alyss si venò di perplessità, al cogliere il mutamento dell’espressione del Concasato, che pareva sempre più incline a sprofondare in un baratro di depressione inspiegabile. Che diavolo gli prendeva?
-Hawkins, stai per caso male?-
Nonostante tutto, la sua voce suonò vuota e priva di qualsivoglia interesse, sebbene la Sanderson si stesse internamente arrovellando sul tipo di male -quale dei tanti- affliggeva Desmond in quel momento, che aveva appena accartocciato il viso nella smorfia di un cane bastonato.
-Ci sono tanti aggettivi con cui potrei descriverti, e nessuno di essi si avvicina anche solo lontanamente a ‘buono’ o ‘caro’.-
Probabilmente era ancora depresso per l’addio che aveva dato alla sua principessa delle lucertole, per quanto poco prima avesse sproloquiato su come la cosa non fosse più un suo interesse. Non riusciva davvero ad associare l’immagine del ragazzo dall’aria sfiduciata che le sedeva innanzi al tronfio e vanesio rampollo viziato che aveva conosciuto, che passava tutto il tempo a decantare la superiorità dei Purosangue, ad insultare i figli dei Babbani e farsi affibbiare punizioni umilianti dal loro Responsabile. Non che le mancasse ascoltare commenti razzisti su qualunque forma di vita diversa da lui, ma non riusciva a smettere di fare congetture su cosa potesse essere successo all’inglese.
Arcuò un sopracciglio, l’angolo delle labbra che salì a disegnare un principio di sorriso sul volto diafano.
-Hawkins, sembra quasi che tu sia innamorato di me, sai? So di essere irresistibile, ma non sei il mio tipo.-
E per grazia di Merlino nessuno era a conoscenza della sua cotta per Morrighan, altrimenti -lo sapeva- il compagno di Casa l’avrebbe seppellita sotto una valanga di omofobia dilagante e si sarebbe esibito in una qualche performance imbarazzante in cui dichiarava tutto il suo disgusto nei suoi confronti. Sentimento reciproco, in ogni caso.
 
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Desmond Hawkins
view post Posted on 11/9/2015, 17:10




Stava per tagliare con il cucchiaio una generosa fetta di torta che si era messo nel piatto quando la Sanderson tornò a parlare e subito tornò a posare pesantemente le posate sul tavolo - sto male? non sarai mica preoccupata per me vero? disse sospirando platealmente mentre si girava verso la ragazza no grazie, sto benissimo puoi dormire sonni tranquilli, grazie dell'interessamento. Sapeva che quella della ragazza era solo una domanda puramente formale e che non gli interessava molto della sua salute, ma non perse l'occasione per lanciarle una frecciatina.
sei sempre così gentile con tutti oppure solo con me? disse mentre portava alla bocca un cucchiaio di torta alla crema e sinceramente non ho mai capito come mai mi odii tanto aggiunse mentre si massaggiava le tempie colpito da un leggero mal di testo, in effetti era un po' di tempo che ne soffriva, ma per paura di essere avvelenato aveva sempre evitato di parlarne con qualcuno. A peggiorare la situazione, per poco non si strozzò con una fetta di torta alla panna e dovette bere più di due bicchieri di succhi di zucca per riuscire a mandar giù quel boccone.
innamorato? io? di te? disse scoppiando a ridere mentre non riusciva a staccarle lo sguardo da lei sei fuori strada Alyss, cioè non posso dire di non trovarti bel... carina e questo non posso negarlo. Ma, e sottolineo ma, rischi di rivelarti peggio della Cerenko aggiunse assumendo un'aria molto più seria rispetto a quella che aveva tenuto fin dal suo ingresso nella sala grande.
ma passando ad altro, accetterai la mia critica oppure mi spaccherai un piatto in testa come fate voi donne? disse porgendole con fare galante un piatto appena preso dal centro tavola, non prima di essersi assicuato che fosse pulito e immacolato, del resto se doveva spaccargli un piatto in testa preferiva scegliere lui il piatto e se poteva evitare di finire anche in lavanderia oltre che in infermerie non vedeva il perché non potesse colgliere l'attimo.
e tra le altre cose non capisco nemmeno come siamo finiti così, voglio dire al nostro primo incontro mi hai anche minacciato di appendere un cartello in sala comune se si sforzava poteva ancora ricordarsi il testo dello striscione, creato apposta per l'occasione dalla Dewheart, che molto probabilmente cercava di distrarlo dalla partita con metodi piuttosto meschini.
 
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Alyss Sanderson
view post Posted on 20/9/2015, 14:37




-Ovvio che mi preoccupo: lo sai che hai sempre avuto un posto speciale nel mio cuore.-
Alyss sospirò platealmente, posandosi una mano sul petto per evidenziare quanto fosse affranta al pensiero che il ragazzo fosse malato.
Desmond Hawkins aveva fatto parte di un periodo particolare della sua permanenza ad Hogwarts, assieme ad Angelica e Victoria, un periodo fortunatamente finito. Si era avvicinata alle principessine seguendo le indicazioni del padre, che le aveva vivamente consigliato di farsele amiche per via del cognome che portavano, ritrovandosi invischiata senza volerlo nei loro deliri d’onnipotenza.
Si era resa conto abbastanza in fretta della stupidità dell’adorabile terzetto delle lucertole, ma non aveva fatto in tempo a provare a prendere le distanze che le due avevano trovato un modo decisamente plateale di abbandonare la scena, concludendo la loro vita al castello con un colloquio disciplinare con la Preside. Non poteva dire che fosse stata una sorpresa: Victoria ed Angelica si erano sempre dimostrate incapaci di portare il benché minimo rispetto a chicchessia, forti del loro titolo, e la Sanderson aveva sempre saputo che sarebbe stata solo questione di tempo, prima che la loro superbia si ritorcesse loro contro.
L’espressione di Alyss mutò in una lieve smorfia, nell’udire la domanda di lui.
-Oh, Merlino, fammi pensare...- la ragazza portò l’indice destro a sfiorare il mento, apparentemente meditabonda, -Forse perché hai ripetutamente insultato me, le mie origini, la mia famiglia e non hai mai mostrato la minima cortesia nei miei confronti?- la quindicenne socchiuse le palpebre, inarcando le sopracciglia. -Quindi mi perdonerai se non credo minimamente a questa tua improvvisa gentilezza.-
Gli scherni di Hawkins si erano sempre rivelati infantili ed inefficaci, ma Alyss non poteva dimenticare quanto divertimento avesse dimostrato di provare il Concasato nel deriderla -o nel provare a farlo, almeno-.
Alla sua insinuazione, Desmond per poco non passò a miglior vita strozzandosi con la fetta di dolce che stava consumando con tanta ingordigia. La francese si stava chiedendo se non fosse il caso di intervenire con un Anapneo, non troppo tentata di farlo davvero, quando l’interlocutore riuscì a recuperare facoltà di parola -per sua sfortuna- e l’uso delle vie respiratorie.
-Peggio della Cerenko? Morgana, vacci piano con gli insulti.- la verde-argento si studiò le unghie ben curate per qualche breve istante, riprendendo poi a sorseggiare il succo di zucca nel suo bicchiere, -E posa quel piatto, prima che l’idea di rompertelo in testa diventi davvero troppo allettante.
Posò le mani sul tavolo, tamburellando le dita sulla superficie lignea.
No, per quanto potesse desiderare di sfregiare il bel faccino da schiaffi di Desmond non si sarebbe mai arrischiata a farlo di fronte a tanti testimoni, soprattutto non con gli esami imminenti e il suo destino appeso al filo del giudizio degli Insegnanti. I suoi nervi erano già abbastanza provati senza l’aggiunta dello stress causato da un colloquio disciplinare con Kedavra per un’aggressione ad un compagno di scuola.
Oh, il benedetto cartello. Uno dei suoi primi contatti con Glasgoow. La Grifondoro aveva creato quello striscione appositamente per Hawkins, in occasione di una partita di Quidditch, e il testo l’aveva fatta ridere così tanto da spingerla a chiedere alla ragazza se poteva prendere ‘in custodia’ il cartellone a fine partita. Alla fine, il cimelio era finito dimenticato sul fondo del suo baule.
Rimuginando sull’evento, che sembrava appartenere a secoli prima, Alyss raccolse con l’indice un ricciolo di marmellata rimasto sul suo piatto, residuo del croissant che aveva mangiato, e lo portò alle labbra, gesto che sua madre avrebbe sicuramente disapprovato. Riusciva quasi a sentirla starnazzare a gran voce su quanto quel comportamento non fosse degno di una Purosangue del suo rango e su come avrebbe disonorato la sua famiglia se avesse replicato quel modo di fare di fronte ad un ospite importante.
-Tanto perché tu lo sappia, quel cartellone esiste ancora.-
 
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