Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Posts written by Matty Greenleaf

view post Posted: 20/4/2009, 19:55 Dove tutto ebbe inizio - Campo di Quidditch
*Per un attimo si persero entrambi in quel bacio.
Non sapeva davvero come le fosse venuto in mente di fare una cosa del genere così, e per giunta in quel posto e in quel momento.
Del resto era in qualche modo logico: dove tutto era cominciato, tutto doveva finire.
Non avrebbe mai immaginato che potesse accadere in quel modo, però.
Sentì che lui la stringeva, che l'abbracciava, e non riuscì a fare a meno di ricambiare quella stretta.
Non voleva lasciarlo andare...
E invece, questa volta, il signor Buonsenso li aveva fregati entrambi: si era definitivamente licenziato.
Fu lui ad allontanarsi, mentre per la seconda volta delle lacrime rigavano le guance della Tassa.
"Ti amo..."
Quanto c'era voluto per dire quelle due parole, la prima volta?
Ora le aveva appena comunicato che la lasciava... e nello stesso istante aveva trovato la forza di dirle anche quelle due parole maledette.
Decisamente il fato gioca sempre brutti tiri.
Ma quello era il peggiore di tutti.
Lui si allontanò, dicendo cose che Matty non avrebbe mai immaginato potessero venir fuori dalla sua bocca.
"Ti assicuro...Che se potessi fare qualunque cosa per restare,l'avrei già fatta."
Quelle parole le fecero inspiegabilmente paura.
Che accidenti gli aveva fatto quel pazzo di un Alphonse?
Possibile che lo avesse costretto a partire?
Beh, conoscendolo, sicuramente si...
Scosse la testa e sospirò, lasciando perdere tutto, per il momento.
Certo, ci avrebbe pensato.. probabilmente avrebbe pensato tanto che, alla fine, il cervello le si sarebbe del tutto liquefatto, ma non in quel momento.
"Questa volta è diverso."
Aveva un che di comico.
La stessa frase che aveva detto quando si erano messi insieme.
Beh, decisamente era stato diverso.
In tutti i sensi.
"Vorrei poterti spiegare..."
Si era fatto ancora più lontano.. e lei era rimasta lì dov'era prima, in piedi come uno stoccafisso.
Spiegare?
Non c'era nulla da spiegare: buona parte della verità l'aveva già capita da sola.
Fece inspiegabilmente un sorriso, scuotendo la testa, come a dire "non ce n'è bisogno".
Non riusciva a fare altro, in quel momento.
Aveva la gola secca, la testa vuota e orribilmente pesante allo stesso tempo, gli occhi che le bruciavano per le lacrime represse e una grande, enorme voglia di dare a quel gran scemo una Bolidata nello stomaco.
Per ricominciare tutto daccapo.
Un altro passo indietro..
Era un peccato: un grandissimo, enorme peccato.
Cercando di non scoppiare a piangere, lo guardò un'ultima volta, e per un istante rivide lo sguardo di cui si era innamorata.
Quella luce rossa avrebbe accompagnato le sue notti insonni per un bel pò, sicuramente.
"Ciao Matty..."
Una volta aveva pensato che nessuno le dicesse "ciao" come faceva lui.
Beh, ora ne era più che certa.
Abbassò lo sguardo, fissandosi i piedi, coi pugni stretti tanto da farle male.
Prese un respiro profondo e tornò a guardarlo, con le lacrime agli occhi, un istante prima che se ne andasse.*
Ciao, Serpe... non fare troppi casini.
*Un ultimo, insignificante saluto, dopodichè lo vide partire.
Chissà se si sarebbero rivisti?
Per ora l'unico pensiero che le passava per il cervello era che voleva trovarsi un angolo per stare da sola.
Completamente sola.
Voleva piangere.
E il peggio era che già ne sentiva terribilmente la mancanza.
Lo guardò fino a che non divenne una forma indistinta nella pioggia, dopodichè si voltò e prese un respiro profondo, per cercare di calmarsi.
Si sedette sulla stessa sedia su cui lo aveva aspettato, e rimase lì a fissare il vuoto, con sguardo vacuo, per un tempo indefinibile.
Quando sentì di essere arrivata al limite della sopportazione, si alzò di lì e cominciò a correre come una stupida bionda in lacrime, in direzione del Castello.
Poco importava se, strada facendo, si sarebbe inzuppata dalla testa ai piedi.*

view post Posted: 19/4/2009, 21:12 Dove tutto ebbe inizio - Campo di Quidditch
*Lei rimase così, a fissarlo con occhi lucidi.
Ancora un sacco di lacrime spingevano per uscire, ma non voleva che lui la vedesse in quello stato.
Così come lei non voleva che lui stesse in quello stato, anche se si stava comportando da stronzo su tutta la linea.
Insomma... di certo non aveva preso la decisione di partire in un secondo.
Perchè non gliene aveva parlato prima?
Magari avrebbero potuto risolvere la situazione insieme...
O almeno, avrebbero tentato di non sfasciare tutto quel che avevano costruito in quel modo, e così a sangue freddo, per giunta.
Le sembrava incredibilmente orribile, come cosa, eppure aveva la sensazione che Sirius si fosse già da un pò immaginato quella giornata, quell'appuntamento.
Improvvisamente, la pioggerella di Aprile si trasformò in temporale.
Pioveva a dirotto, ma loro, lì, sotto il tetto degli spogliatoi, erano protetti dall'acqua.
Peccato non potessero essere protetti anche da altre cose, ben più dolorose della poggia.
A Matty parve di udire un tuono, ma non vi fece molto caso.
In quel momento il suo cervello era occupato solo da una parola, che le ronzava in lungo e il largo, nella testa: PERCHE'?
Le era già capitato un'altra volta, anzi, altre due volte, era per quello che sentiva di aver già vissuto un qualcosa di simile: con Upa, il suo primo ragazzo, che l'aveva lasciata con una stupida scusa dopo essere stato via per mesi, e con Ungaro..
Certo, non era stato lui a lasciarla, in quel caso, ma Matty ricordava perfettamente che il Grifone aveva la stessa identica espressione che in quel momento aveva Sirius, quando tornava dai suoi viaggi di cui non le parlava mai.
Il che accadeva una cosa come una volta ogni due mesi.
"Per affari di famiglia..."
Quelle parole la fecero quasi sorridere.
Non riuscì proprio a trattenersi.
Era tutto così assurdo, del resto...*
E te ne ricordi ora, dei tuoi affari di famiglia?
*Abbassò lo sguardo, pulendosi il volto dalle lacrime.
In effetti le suonava strano.. non gli era mai importato nulladi Alphonse e dei suoi assurdi ordini... giusto ora doveva cominciare ad importargli?
Ora che stavano insieme?
No, aveva la sensazione che ci fosse qualcosa di più, che Sirius non voleva dirle.
Ma erano solo sensazioni di una stupida diciassettenne innamorata.
"Io non ti ho mai preso in giro riguardo a ciò che provavo e provo tutt'ora per te."
Altra frase che le fece un effetto strano.
Non l'aveva presa in giro prima, forse... ma ora?
Che stava facendo, in quel momento?
La stava lasciando, anche lui con una scusa, come Upa, con la differenza che, questa volta, la Tassa sentiva che lui provava ancora qualcosa, che era triste per quel che stava facendo.
In quel preciso istante, e la Hufflepuff era straconvinta che lo stesse facendo in piena coscienza, Sirius non solo stava prendendo in giro lei, ma anche sè stesso.
Soprattutto sè stesso, in verità.
"Quello che sta accadendo è al di sopra di me."
Scosse la testa.*
Non ti riconosco più.
*Sussurrò, dandogli di nuovo le spalle.
Stavolta non piangeva.
Si limitava a guardare i tre anelli, immersi nella pioggia e nelle nuvole.
Non sapeva nemmeno lei che cosa le stesse passando per la testa.*
Anche il banchetto di tanto tempo fa era al di sopra di te, giusto? Eppure ci sei andato in jeans e maglietta...
*Fece una sorta di sorriso amaro.
Sì, era tutto decisamente toppo assurdo.
Poi scosse di nuovo la testa, abbassando lo sguardo per tornare a guardarlo negli occhi.
Non c'era più rabbia nello sguardo della Greenleaf... quello che lui le aveva appena detto gliel'aveva fatta passare, veloce com'era venuta.
Nonostante le apparenze, Sirius Marshall non era assolutamente come tutti gli altri.
Se non altro, le aveva risparmiato mesi di agonia.*
Puoi anche non raccontarmi cos'è successo... probabilmente mi faresti solo arrabbiare.
*Gli disse, tornando ad avvicinarsi.
Improvvisamente ne sentiva di nuovo il bisogno.
Gli prese una mano, stringendola delicatamente.*
So che non mi hai mai presa in giro, e capisco la scelta che hai voluto fare, per non farmi soffrire... cioè... per attenuare la sofferenza, almeno.
*Altro sorriso amaro.*
Mi spiace solo che tu abbia smesso di lottare per difendere le tue idee.
*Alzò di nuovo lo sguardo, che era posato sulle loro mani intrecciate, e lo guardò in volto.
Era terribilmente teso e triste.
In quel momento odiava quel maledetto patriarca che li aveva costretti a questo.*
Comunque, se speri che mi dimentichi di te, ti sbagli di grosso.
*E detto questo si mise sulle punte e gli diede un bacio, probabilmente l'ultimo, ma pur sempre un bacio.
Non aveva idea del perchè lo avesse fatto, nè da dove le fosse venuta l'idea.
Era quello che voleva fare. Punto.*
view post Posted: 19/4/2009, 19:52 Dove tutto ebbe inizio - Campo di Quidditch
*Matty non sapeva proprio come mai, ma sentiva improvvisamente una stranissima sensazione di dejà-vu.
Almeno cominciò a sentirla dopo il bacino con cui lo aveva salutato.
Non sorrideva.
Di solito, anche se magari era incavolato per qualche motivo, quando gli dava un bacio sorrideva.
O almeno ci provava.
Quante volte lo aveva consolato in quel modo, quando diventava improvvisamente triste per colpa di suo nonno?
Beh, a quanto sembrava, quella volta non avrebbe funzionato.
Proprio per niente.
Il volto del Serpeverde era strano, smunto, quasi.
Come se avesse da dirle qualcosa di importante e non riuscisse a farlo.
E nemmeno gli occhi erano più gli stessi, quelli che le avevano inizialmente fatto paura, ma di cui poi si era follemente innamorata.
Erano spenti, avevano perso il fuoco che vi bruciava dentro.
Ma perchè?
Improvvisamente, smise di sorridere anche lei, fissandolo.
Cercava di capire, ma non sapeva ancora che in realtà non c'era proprio nulla che già non sapesse.
Quell'espressione le ricordava qualcosa che avrebbe tanto preferito dimenticare.
Anzi, credeva di averlo fatto ormai da tempo...
A quanto pare si sbagliava di nuovo.*
Sirius, che c'è?
*Mormorò a mezza voce, o forse pensò, o forse non fece nè l'una nè l'altra cosa.
Cominciava ad avere seriamente paura.
Ovviamente, come sempre succede in questi casi, ne aveva tutte le ragioni.
Già... perchè quello che sentì fu come una coltellata al cuore.
"Io devo lasciare Hogwarts e..."
Lasciare Hogwarts?

La sua testa era completamente vuota, non sapeva neppure se glielo stesse dicendo davvero, o solo perchè voleva farle un orribile scherzo.
Ma c'era dell'altro, che ancora non aveva sentito.
"Penso che.."
A quel punto già sapeva cosa avrebbe detto dopo.
Non c'era bisogno che continuasse.
Eppure, in un remoto angolo del suo cervello, nutriva ancora la speranza che fosse tutta una presa in giro.
Ma ormai sapeva che quella speranza altro non era che una stupida illusione.
"che sia meglio farla finita...fra noi due."
La Greenleaf fece un passo indietro.
Anzi, non uno, ma abbastanza per allontanarsi da lui e arrivare alla sedia dove si era appollaiata prima, per aspettarlo.
Improvvisamente desiderò non essere andata, a quell'appuntamento.
Come al solito troppo sciocca per rendersi conto della verità.
Lasciava Hogwarts.... lasciava tutto.
Lasciava lei.
La ragazza voltò di scatto la testa, dandogli le spalle.
Non voleva farsi vedere piangere.
Fu peggio di quando aveva strappato il disegno del drago, diecimila volte peggio.
In quel caso era stato un foglio di carta, ad andare in frantumi... ora era il suo cuore ad essersi spezzato.
Non conosceva incantesimi in grado di rimarginare certi strappi.
Prese un respiro profondo, cercando di contenere lacrime e delusione, e voltò lo sguardo verso il suo.
In quel momento si rese conto di quanto i loro occhi fossero incompatibili.
Eppure prima credeva di essere legata, a quello sguardo.
Nonostante tutto, non voleva pensare che fosse solo colpa sua.
Magari era colpa di suo nonno... magari era una congiura di famiglia!
Avevano scoperto tutto e cercavano di allontanarlo dalla sporca Mezzosangue..*
Perchè?
*Un sussurro mezzo soffocato, questo fu tutto ciò che riuscì a dire.*
Perchè parti?
*....E la promessa?
Ma questo non lo disse.*
view post Posted: 17/4/2009, 21:14 Dove tutto ebbe inizio - Campo di Quidditch
*Che razza di giornata.
Era primavera, ormai, eppure sembrava che il cielo si rifiutasse di ammetterlo.
La Greenleaf fece un sospiro.
Odiava la pioggia.
Quel giorno, poi, sembrava avere un che di triste.
O forse era solo la sua mente bacata a fare quel genere di pensieri.
Stava lì, seduta, ad aspettare, e intanto si guardava intorno.
Come poteva essere che la sua storia con Sirius fosse cominciata proprio lì?
Mai si sarebbe immaginata che potesse accadere una cosa simile...
Quello era il luogo meno adatto della scuola, per certe cose.
Eppure...
Fece un sorriso, quasi divertito, e fu proprio mentre sorrideva che sentì i passi di qualcuno che si avvicinava.
Si voltò, sempre sorridente, sapendo già chi si sarebbe trovata davanti.
Era convinta che, vedendolo, tutti i brutti presentimenti si sarebbero squagliati come neve al sole, ma si rese presto conto che c'era un qualcosa che non andava.
Camminava come a scatti, e aveva un'espressione strana.
Stanca, forse, o forse la sua faccia tradiva anche altre emozioni.
A prima vista non avrebbe saputo dire con certezza di cosa si trattasse, ma per il momento preferì glissare la cosa.
Magari me lo sto immaginando..
Pensò.
Lui le fece il saluto più triste che le avesse mai fatto, ma lei non ci badò.
Continuò a sorridere, convinta, almeno in superficie, che fosse una cosa da nulla, anche se in realtà sentiva che c'era qualcosa sotto, e si alzò, salutando il suo ragazzo con un bacio.*
Ciao.
*Disse poi, sempre sorridendogli.
In fondo, era contenta anche solo per averlo visto... per il momento non le importava altro.*
view post Posted: 17/4/2009, 20:40 Dove tutto ebbe inizio - Campo di Quidditch
*Era un giorno un pò particolare, quello, ma Matty non avrebbe certo saputo dire perchè.
Forse era il periodo ad essere "particolare", con tutto quel che stava succedendo in quei giorni ad Hogwarts.
In ogni caso, la Tassa si sentiva stranamente intristita.
Era uscita dal Castello molto presto, per prendere aria e cercare di togliersi dalla testa quella sensazione di malinconia, ed era stata accolta da un cielo grigio e pesante, che non aveva fatto altro che far aumentare la sua tristezza immotivata.
Aveva camminato per un pò senza meta, andando dal Lago alla capanna del Guardiacaccia e ritorno come una sorta di anima in pena.
Proprio non riusciva a capire cosa avesse..
Eppure negli ultimi giorni era andato tutto liscio come l'olio!
Mah, a volte i brutti presentimenti vengono da soli, senza un motivo.
Poi, all'improvviso, a dir poco inaspettatamente, giunse dall'alto un gufo, che reggeva nel becco un messaggio.
Non sapeva come mai, ma aveva subito avuto paura di aprirlo, forse per la grafia affrettata e sottile con cui era scritto il nome del destinatario.
Metteva in un certo senso ansia.
Lesse il messaggio, di poche e semplici parole, e le spuntò un mezzosorriso.
Era Sirius, che le chiedeva di vedersi al Campo da Quidditch.
Beh, ne era felice: era un pò che non si vedevano.
Così, con rinnovato entusiasmo, anche se sotto una leggera pioggia, la Greenleaf si recò al luogo dell'appuntamento.
Si guardò intorno, impaziente di vedere la sua Serpe, ma scoprì che non era ancora arrivata.
Perciò decise di aspettare Sirius in un posto più riparato dell'erbetta verde del Campo, e si mise seduta sotto il tettuccio degi spogliatoi, esattamente nello stesso posto in cui si era messa il giorno della loro "sfida", quando aveva dato quella micidiale Bolidata dritta nello stomaco di Sirius.
Il giorno in cui si erano messi insieme, in pratica.
Aspettò lì, con lo sguardo fisso sul cielo scuro.
Beh, sembrava proprio che, per quel giorno, il sole avesse deciso di mettersi in ferie.*
view post Posted: 4/4/2009, 19:45 Walking on air - Lago Nero
*Ah, beh, se Matty era "interessante", allora lui cos'era?
Per la Tassorosso quelle storie avevano un che di irreale..
Insomma, non riusciva certo a immaginarsi un bimbo di undici anni che scappa con una mandria di avventurieri..
Lei era stata abituata a ben altro: un tetto sulla testa, in primo luogo... e poi, conoscendola, non sarebbe mai riuscita a tagliare tutti i ponti con la famiglia.
In pratica, era troppo legata a casa sua, per poter fare una cosa del genere...
Vicende come quella di Elessar, per lei, erano più materia per romanzi d'avventura.
In un certo senso ci somigliava anche, ad alcune storie che aveva letto da piccola sui libri.
La classica vicenda del bambino che scappa di casa e vive diecimila avventure tutte insieme...
Le piacevano da matti, quelle storie.
Ascoltò interessata per tutto il tempo, rapita dalle parole e dal modo di raccontare di Elessar.
Non sapeva come mai, ma era come se la incatenasse al suo racconto, con quello che diceva.
Forse perchè era un bravo oratore..
Avrebbe dovuto conoscerlo un pò meglio, per capirlo.
Mentre lui parlava, in mezzo a loro, il fuoco dentro al barattolo di vetro continuava a scoppiettare allegramente.
Era in un certo senso come se il tempo si fosse fermato.
Fuori il vento continuava a sibilare e soffiare come una specie di ululato, ma lì, sotto i rami di quel salice, era come stare in un mondo a parte.
Un mondo fatto di storie da favola.
Alla "fine" della storia, la Greenleaf rimase un attimo pensierosa, come se stesse digerendo.
Beh, guardandolo ora, non riusciva proprio a immaginarselo vagabondando in giro per il mondo con un gruppo di mercenari...
Ma non si può mai dire: l'apparenza a volte inganna.
Lo guardò: era così tranquillo, come se ciò che le aveva detto non significasse nulla di particolare...
Beh, magari perchè era la sua storia: delle proprie avventure non ci si stupisce mai.*
E in tutto quel tempo, i tuoi non sono mai venuti a cercarti?
*Chiese, curiosa.
Fossero stati al posto dei genitori di Elessar, i Greenleaf, con la nonna in testa, sarebbero partiti in massa per una spedizione punitiva, alla ricerca della piccola Matty scomparsa..
Poi, una volta trovata, l'avrebbero anche "cazziata" a dovere.... ma questo solo dopo essersi commossi per la gioia.
Eh si, la famiglia Greenleaf sapeva essere particolarmente unita.
Ma Matty doveva ammettere che, a volte, vivere all'avventura sapeva essere infinitamente più bello che vivere da "persona normale", incastrati nella propria routine quotidiana.*
Dev'essere stato bello, girare il mondo..
*Mormorò la ragazza, pensandoci su.
Già, proprio bello... le sarebbe piaciuto.
Ma lei non era certo una Raminga... no, troppo pigra per quel genere di vita!
Sorrise, al pensarci.*
view post Posted: 30/3/2009, 20:40 ritorno al lago - Lago Nero
*La Greenleaf si impose di non rispondere al discorso riguardante Beuxbatons..
Chissà, forse fu solo fortuna sfacciata, se decise di lasciar perdere..
Oppure, come diceva il prof Moody, aveva davvero doti divinatorie e non lo sapeva!
Beh, in certi casi, evidentemente, facevano piuttosto comodo...
Ne fu felice.
Anche perchè, sentendo la risposta che Nimrod diede sulla sua famiglia, non potè che pensare che anche lui, come il Malfoy di cui aveva letto, avesse un genere di idee... come dire?
Poco ortodosse..
Antica stirpe... nobile casa di Salazar... dal tono con cui lo aveva detto doveva andarne anche troppo orgoglioso!
Lasciò volutamente perdere, limitandosi ad annuire e sorridere.
In certi casi meglio non dire nulla, che parlare a sproposito.
"Ma occupiamoci del presente, come ti trovi a scuola?"
Non ci pensò nemmeno un secondo, su questo.
Sapeva già cosa dire, a questo punto...*
Diciamo che non posso lamentarmi.
*Disse semplicemente, con non-chalance.
Fece persino un sorriso a Nimrod.
Non c'è che dire, era diventata brava, in questo genere di cose...*
Anche se non vedo l'ora che arrivi l'estate... l'Inghilterra è troppo grigia.
*Già.. fredda.
Meglio l'Italia, decisamente!
Ora più che mai, le mancava da morire..*
view post Posted: 26/3/2009, 21:00 ritorno al lago - Lago Nero
*Beh, Matty proprio non sapeva come mai, eppure, quella specie di sorriso che aveva intravisto sul volto di Nimrod le aveva dato l'idea di un qualcosa di terribilmente sinistro e ambiguo.
Mah, magari era solo soggezione...
Magari era lei a farsi troppi film, in testa!
Non ne aveva idea: fatto sta che sentì un lungo brivido correrle giù per la schiena, e provò il forte bisogno di riprendersi l'album e nasconderlo, metterlo dentro la borsa.
Perchè aveva provato quella sensazione così all'improvviso?
Di solito amava vedere un sorriso sul volto del suo interlocutore, mentre ci parlava..
Eppure, quella volta, non fu affatto così.
Aveva intravisto una fredda scintilla, negli occhi del Serpeverde... e non le era piaciuto affatto.
Si disse mentalmente di essere una mezza scema..
Il vecchio detto "non parlare agli sconosciuti" era ancora valido, anche se ormai aveva diciassette anni fatti.
Beh, nella vita non si finisce mai di imparare..
"E così tuo padre ha studiato in Scozia o in Italia? Non conosco alcuna scuola di magia di quelle terre..."
Improvvisamente, come una specie di flash, le vennero in mente le parole dette da Sirius riguardo a suo nonno, il patriarca dei Marshall, Alphonse.
Lui era uno di quelli che odiava a morte i Mezzosangue, figlio di una dinastia di orgogliosi Serpeverde... stando a quel che Sirius le aveva detto quando si erano conosciuti, soggetti come nonno Alphonse sono talmente attaccati ai loro principi da arrivare al fanatismo.
E, ora che ci pensava, Nimrod aveva un qualcosa in comune, col nonno di Sirius: se non altro, stando alle continue domande che le aveva fatto riguardo alla sua famiglia e al cognome di suo padre, sembrava proprio che fosse così.
La Greenleaf si ripromise di non dire assolutamente nulla riguardo a suo padre e al suo essere Babbano.
Certo, non poteva sapere se le sue sensazioni personali le stessero dicendo la verità... eppure, nella maggior parte delle situazioni, le erano state d'aiuto.
Fece un mezzosorriso, non dando a vedere tutte le elucubrazioni che la sua giovane mente aveva appena fatto, nel giro di un paio di secondi, e poi rispose, con tono tranquillo.*
Beh, no, in effetti in Italia non ce ne sono. Solitamente gli Italiani studiano a Beuxbatons.
*Sperando di non dover più rispondere a domande ambigue come quella, la Hufflepuff decise che era il caso di passare al contrattacco... cioè... almeno era il caso che parlasse un pò lui.
Le faceva paura, quasi, con quel suo tono così insistente.*
E lei, che mi racconta della sua famiglia? Ad Hogwarts i Malfoy sono abbastanza famosi..
*Ecco dove aveva sentito quel nome!
Riguardava i celeberrimi "annali" di Hogwarts, la sua storia...
Una volta le era capitato i sfogliare quell'enorme tomo per una ricerca, se non ricordava male, e aveva scorto tra i tanti nomi quello dei Malfoy... che, se non ricordava male, era legato ai Mangiamorte.
Beh, motivo in più per stare all'erta...*
view post Posted: 23/3/2009, 20:48 ritorno al lago - Lago Nero
*La Tassorosso ascoltava, letteralmente rapita dalle parole di quel Nimrod.
Non lo sapeva il perchè... eppure era come se quelle parole fossero esattamente quelle che avrebbe voluto sentirsi dire da sempre.
Non perchè avesse una sorta di complesso d'inferiorità nei confronti degli altri artisti, per inciso: semplicemente perchè ogni tanto, nella vita, ci vuole una critica costruttiva.
Soprattutto riguardo alla propria passione, la cosa che si sa fare meglio: è facile dire "com'è bello" o "quanto mi piace"... il difficile è dare una critica costruttiva, per far crescere e invogliare a migliorarsi la persona che si ha di fronte.
Nimrod era appena riuscito nell'intento.
Certo, la Tassorosso non aveva idea se quelle parole le avesse dette sinceramente o meno... eppure le aveva dato la sensazione che quei consigli fossero assolutamente sensati e veritieri.
Alla fine del discorso si ritrovò persino ad annuire.*
La ringrazio per il consiglio.
*Rispose, concedendosi un piccolo sorriso.
Lanciò uno sguardo al suo album: era a metà tra lei e lui.
Lì in mezzo c'era quella che, anche se non si sarebbe detto, era la sua opera più bella.
Quel disegno ormai erano quasi due anni che viaggiava insieme a lei per l'Europa... era una specie di reliquia.
Quello era un disegno in cui si era davvero impegnata.
L'altro, quello che aveva appena visto Nimrod, non era altro che uno scarabocchio, fatto per noia, più che per ispirazione.
Anche se, doveva ammetterlo, le era venuto particolarmente bene, per essere uno "scarabocchio".*
Mi sono sempre piaciute le persone capaci di andare oltre l'aspetto dei miei disegni... insomma... alla lunga commenti come "quanto sei brava" o cose simili perdono di signifcato.
*Spostò di nuovo lo sguardo sul Serpeverde.
Non sapeva se fargli vedere l'altro disegno subito o se fosse il caso di aspettare ancora.
Decise di aspettare qualche minuto: in fondo, "lui" era sempre lì, nell'album.
Piuttosto, si concentrò sulle parole del biondo... c'era un Greenleaf a Diagon Alley?
Questa le giungeva nuova..
Ridacchiò, divertita: magari aveva parenti liutai e non lo sapeva!
In fondo, non più di sei mesi prima aveva scoperto che la sorella di suo padre era una Strega!
Ormai non si sarebbe stupita più di niente.*
Credo proprio sia un caso di omonimia... non ho parenti qui, in Inghilterra: sono nata in Italia, e mio padre è di origini Scozzesi.
*Spiegò, divertita, guardando fisso per un attimo gli occhi di Nimrod, azzurri come il cielo, con i suoi, verdi come l'erba sotto i loro piedi.
"..cosa provi nel sapere che frequenti il luogo in cui passarono la loro giovinezza i tuoi genitori?"
Altra domanda strana.
Non c'aveva mai pensato, in effetti...
Forse non ci si era mai soffermata più di tanto.
"Sapere che intere generazioni di Malfoy si sono succedute in questo luogo e pensare che proprio qua fra i banchi di scuola i miei genitori si conobbero e innamorarono...."
Le venne da sorridere.*
Lei è il primo Serpeverde romantico che vedo in tre anni.
*Disse, sempre più divertita.
Poi aggiunse, in risposta alla domanda precedente.*
In effetti, mia madre ha studiato qui, e anche mia nonna, ed entrambe sono state Tassorosso.. perciò, appena sono arrivata in Sala Comune, il primo giorno, mi sono sentita un pò in soggezione, se così si può dire. Però è anche vero che ai loro tempi era tutto diverso, perciò non ci faccio caso più di tanto.
*Sorrise, pensando a suo padre e sua madre: che accidenti avrebbero combinato, insieme, se si fossero conosciuti ad Hogwarts?
Già si immaginava il dottor Greenleaf inseguito per i sotterranei di Serpeverde da una versione di sua moglie particolarmente infuriata...
In effetti, era troppo inverosimile, da immaginarsi.*
In ogni caso, fortunatamente, mia madre ha incontrato mio padre al suo ritorno in Italia, quindi è impossibile che mi ritrovi negli stessi posti in cui si sono appartati loro da giovani, grazie a Dio..
*Fece un sospiro un pò teatrale, in effetti -come al solito suo-, immaginando poi lei e Sirius, lì al Lago, che, durante una bella passeggiata romantica, trovavano un tronco d'albero con incisi i nomi dei suoi genitori e attorno un cuoricino...
Decisamente, non era tipo da questo genere di smancerie!*
view post Posted: 22/3/2009, 21:07 ritorno al lago - Lago Nero
*Quel Nimrod aveva un che di inquisitorio, o era solo una sua impressione?
Sembrava fosse solo curioso, ma le antenne della Tassa le dicevano che forse c'era qualcosa sotto.
Disse che aveva già sentito il nome Greenleaf...
Beh, era un qualcosa di strano, visto che il padre di Matty era Babbano.
La Magia che aveva in corpo era tutta ereditata dal ramo materno.
Si limitò a fare spallucce e alzare gli occhi al cielo, con aria vaga.*
Non saprei...
*Disse solo.
Non voleva sbilanciarsi subito: prima di prendere confidenza, bisogna capire che di una persona ci si può fidare, giusto?
Voleva tastare ancora un pò il terreno.
Quel che era certo, era che il cognome Malfoy era legato a qualcosa, anche se la Greenleaf non avrebbe saputo dire a cosa.
L'aveva letto tempo prima su qualche libro, ma non ricordava assolutamente a cosa si riferisse.
E' proprio vero: nel momento del bisogno, la memoria fallisce sempre.
"...è vero ciò che si dice di voi? Che siete leali? E come dico io... amici di tutti?"
Questa era una domanda piuttosto curiosa.
Beh, non c'è che dire, ormai poteva esserne certa: i Serpeverde -o gli "ex Serpeverde"- facevano tutti domande un pò assurde.
Un lato interessante della loro personalità, senza dubbio.
La Greenleaf, comunque, rispose senza esitazione.*
Leali lo siamo fin troppo.
*E c'era un sottile velo di ironia nella sua voce.
Il termine "leali fino alla morte" era molto azzeccato, in quel caso.*
Riguardo all'essere amici di tutti... beh, solo di chi se lo merita.
*E, dicendo questo, lanciò un'occhiata all'uomo, accompagnata da un piccolo sorriso.
Frase un pò ambigua, aveva detto... ma era la verità.
"..non è mia abitudine stringere la mano agli sconosciuti.."
Beh, questo aveva un che di strano.
Magari era un maniaco dell'igiene e mascherava questa sua mania con la scusa di aver adottato i "metodi orientali", chi poteva saperlo?
Improvvisamente la ragazza cominciò a pensare che forse non era stata una buona idea attaccare bottone..
Sentiva gli occhi azzurri del biondo scavarle l'anima... ma sapeva per certo che non poteva essere un legilimens, altrimenti avrebbe saputo subito che era una Mezzosangue, no?
Non diede a vedere le sue perplessità, limitandosi a fare un sorrisino.*
In effetti l'oriente è affascinante per molti versi.
*Commentò.
Beh, si, affascinante... e lui aveva detto che solitamente salutava con un breve inchino.
Allora perchè per salutare lei non aveva nemmeno mosso un dito?
Certo che ce n'erano, di contraddizioni!
Ma la Tassa volle passarci sopra: era sempre stata dell'idea che non si giudica un libro dalla copertina... era abituata ad essere coerente.
Passò oltre, abbastanza tranquilla, e notò che negli occhi azzurri di Nimrod si era accesa una piccola scintilla.
Curiosità?
Probabile.
"...posso vedere il tuo dipinto? Sai mia madre è sempre stata una magnate dell'arte e da lei ho ereditato questa passione come quella per la musica."
A questo punto la Tassa fece un sorriso sincero.
Era divertente...*
Sa, a casa mia sarebbe stato perfetto: mio padre ama l'arte e mia madre la musica. Hanno litigato spesso, a causa del fatto che a me piace solo il disegno.
*Eh, si: con Nimrod sarebbero stati contenti entrambi.
La Hufflepuff diede un'occhiata di sfuggita al disegno.
Non era proprio la sua opera migliore... ma non era nemmeno inguardabile.*
Diciamo che ho fatto decisamente di meglio.
*Disse, prendendo delicatamente l'album non ancora asciutto e alzandosi per avvicinarsi all'uomo.
Gli porse il disegno.
Non era male, in fondo: il paesaggio era piuttosto realistico, e la figura della ragazza, seduta a contemplare l'orizzonte, le piaceva abbastanza, forse perchè aveva sempre amato disegnare figure umane di spalle.
Una sua piccola fissazione.
Gli acquerelli, poi, rendevano il tutto vivo e pulsante.
Era come se si potesse sentire il vento soffiare tra i capelli della ragazza...
Per farla breve: a lei piaceva proprio.
Sarà perchè le montagne le erano venute particolarmente bene...
Porse l'album a Nimrod, stando attenta a non sporcare nulla, anche se ormai la pittura era pressochè asciutta.*
Allora, che ne pensa?
*Chiese, mettendosi comoda sulla panchina, non troppo vicina a lui.
Si vedeva lontano un chilometro che non amava il contatto fisico, soprattutto con gli "sconosciuti".
Meglio non rischiare di far brutte figure immediatamente.. anche se, più che un rischio, quella era una certezza.*

view post Posted: 21/3/2009, 22:31 ritorno al lago - Lago Nero
*Ci volle un pò prima che lui si ridestasse dai suoi pensieri e tornasse con la mente al presente.
In effetti, riflettendoci bene, solo ora veniva in mente alla Greenleaf che, probabilmente, all'uomo non era piaciuta questa sua "intromissione".
Era molto probabile, infatti, che fosse andato a sedersi lì proprio per non essere disturbato.
Oh, beh, ormai il danno era fatto..
Del resto, la Greenleaf era fatta un pò così: prima faceva il danno e poi, ma solo POI, pensava alla frittata che aveva combinato.
Difetto genetico del distrattissimo padr Babbano.
Già: era una Mezzosangue.
Non si era mai fatta molti problemi, riguardo quel particolare della sua carta d'identità: in fondo, compensava con la famiglia materna, tra le più antiche stirpi di Streghe dell'Italia.
In ogni caso, non andava certo spiattellando così come se niente fosse il suo essere per metà Babbana.
Semplicemente, non ci dava troppo peso.
Anche perchè aveva sempre vissuto immersa fino al collo nella Magia.
Notò con piacere di aver colto nel segno: aveva quasi sempre ragione, su certe intuizioni particolari.
"Complimenti per la perspicacia."
Fece spallucce e sorrise, distrattamente, senza dire nulla.
Non lo era particolarmente... semplicemente, il suo "intuito femminile" era più sviluppato della norma.
"Io sono Nimrod Malfoy ex studente della Nobile casa Serpeverde... e con chi ho il piacere di parlare?"
Malfoy?
Perchè quel nome non le era affatto nuovo??
Probabilmente doveva averlo letto da qualche parte..
Anche il fatto che l'uomo, in origine, fosse stato un Serpeverde non la sorprendeva particolarmente, un pò per quell'anello strano, a forma di serpente, un pò per l'atteggiamento abbastanza distaccato.
Era misterioso.. e a lei il mistero, solitamente, piaceva.
Sempre se non nascondeva brutte sorprese.*
Scusi se non mi sono presentata prima: Matty Greenleaf, di Tassorosso.
*Notò di sfuggita che lui, nel presentarsi, non le aveva teso la mano, ma non diede peso al gesto.
Piuttosto, diede un'occhiata veloce alla sua mano: c'era una grossa macchia nera, di pittura fresca.
Probabilmente si era distratta un secondo, prima..*
Non le stringo la mano: non vorrei che si sporcasse.. stavo dipingendo, fino a poco fa.
*E, di nuovo, felice, stranamente, di aver trovato qualcuno con cui passare un pò di tempo, la Tassa fece una sorta di piccolo sorriso a labbra chiuse.
Era una abituata a sorridere spesso, diciamo così.
Anche quando si sentiva un pò malinconica.*
view post Posted: 21/3/2009, 21:45 ritorno al lago - Lago Nero
*Ed eccoci qua...
Un altro giorno, un'altra volta -stranamente- intristita, e un'altra volta a consolarsi sulle sponde del Lago.
Certo che stava diventando monotona...
Se non altro abitudinaria, comunque.
Erano un paio di notti che non riusciva a dormire: si sentiva inquieta, e per molti motivi.
Primo fra tutti, Sirius.
Beh, lui le aveva promesso di non sparire, e lei gli aveva creduto... ora quel che doveva fare il Serpentello era mantenere la parola.
In realtà lo stava facendo abbastanza bene... però doveva ammettere che le mancava un sacco.
Un sospiro nostalgico si sentì in lontananza, sulla riva del Lago nero.
Una ragazza, bionda, capelli lunghi fino in vita e occhi verdi, stava seduta su di un ceppo, un ceppo un pò particolare, perchè racchiudeva un sacco di storie... almeno storie che riguardavano la ragazza bionda.
Quella mattina, Matty aveva deciso che un bel disegno in riva al Lago, come ai vecchi tempi, sarebbe stata la miglior medicina per il suo umore ingrigito.
Perciò si era recata nel posto più "grigio" di tutti: terapia d'urto, questo ci voleva, in momenti di malinconia!
O almeno, così diceva sempre nonna Greenleaf.
E Matty era abituata a darle retta quasi sempre.
In quel momento stava dipingendo uno schizzo... non era un granchè, ma poteva andare.
Raffigurava un paesaggio di montagna, su cui predominava la figura di una ragazza, di spalle, seduta su un precipizio a guardare l'orizzonte.
Era una cosa che piaceva fare anche a lei, del resto: sedersi e osservare il paesaggio tutto intorno.
Era lì già da un bel pò, intenta nell'ombreggiare qui e aggiustare là i punti che non la convincevano particolarmente nel suo disegno, quando, d'un tratto, fu distratta da un rumore di passi.
Qualcuno che si era recato al Lago e che, a giudicare dal rumore di legno bagnato che scricchiola, si era appena seduto su di una panchina.
Ma chi accidenti poteva essere, a quell'ora?
La Hufflepuff voltò lentamente la testa: poco lontano, seduto, c'era un uomo, biondo e con gli occhi chiari.
Anche lui era intento ad osservare l'infinito, come la ragazza del suo disegno.
In quel momento, chissà perchè, a Matty venne voglia di attaccare bottone.
Forse per quella specie di coincidenza, o forse perchè si sentiva particolarmente sola.*
Strano vedere qualcuno qui a quest'ora del pomeriggio.
*Disse, con un mezzosorriso, rivolta a quello che sicuramente era stato uno studente di quella scuola.
Si vedeva che aveva l'aria di qualcuno immerso nei ricordi.*
Dev'essere passato molto tempo dall'ultima volta che è stato in questo posto... o sbaglio?
*No, in effetti, per certe cose, sapeva essere abbastanza intuitiva...*

Edited by Matty Greenleaf - 21/3/2009, 22:06
view post Posted: 20/3/2009, 21:23 Walking on air - Lago Nero
*Wow, che razza di descrizione!
Se le cose erano andate esattamente come aveva detto Elessar, allora la faccia di Melkor in quel momento doveva essere a dir poco esilarante!
Le sarebbe piaciuto da morire averlo visto, in quella situazione...
Oddio, sarebbe sicuramente morta per terra a causa delle risate.
Era troppo.... Improbabile immaginarsi il Melkor che conosceva lei a guardare in faccia, a bocca aperta, una persona.
No, lui era più il tipo da immaginarsi a lottare da solo contro una cinquantina di Mangiamorte tutti insieme: queste figurelle da semplice ragazzo appena tornato ad Hogwarts non facevano assolutamente parte del suo DNA!
La Greenleaf si ritrovò a sorridere, guardando con aria assorta il pavimento d'erba ai suoi piedi.
Sì, Melkor era decisamente più il classico eroe coraggioso, quello che dà la vita pur di proteggere chi ama...
O almeno lo era.
Da un bel pò di tempo, ormai, i due non si parlavano, a causa di una certa discussione avuta quell'estate ai Tre Manici.
Era stato più forte di lei: dopo quel che il Grifone le aveva detto, non ce l'aveva più fatta.
Il suo piccoo e fragile cuoricino da Tassorosso non aveva sopportato che il suo Grifondoro preferito fosse diventato un doppiogiochista..
Sarà che era lei ad essere troppo sensibile... fatto sta che, quel giorno, un qualcosa nel loro rapporto si era incrinato e, infine, spezzato.
Come un pezzo di vetro.
A quel punto, la Greenleaf sentì che, se non voleva rischiare di essere presa e trascinata via dai ricordi come suo solito, doveva urgentemente cambiare argomento, e la chiacchierata con Elessar era decisamente un buon modo per farlo senza troppi poblemi.
"In genere sono un tipo allegro, ma può capitare che incrociarmi può causare la fine di una bella giornata..."
La Tassorosso guardò il commerciante per un pò, con un mezzosorriso in volto.*
Succede lo stesso con me.
*Disse.*
Di solito faccio sorridere chi mi sta vicino... ma è un pò che succede solo il contrario.
*Volle evitare di rispondere per quel che riguardava Melkor.
Non aveva voglia di ripensare ai soliti "bei vecchi tempi".
Le metteva tristezza pensare alle risate che si era fatta con Melkor e ai giorni in cui l'aveva consolata per Upa, Ungaro e le sue solite lune storte...
Voleva pensare ad altro.*
Raccontami un pò di te.
*Disse a un certo punto, fissando i begli occhi grigi del Grifone.*
Che facevi prima di conoscere Melkor? Com'è essere un Ramingo?
*Quell'ultima domanda in particolare, non sapeva nemmeno lei il perchè, le faceva venire un pò da sorridere.
Sarà stato per il modo in cui l'aveva pronunciata...
A volte la Tassa sorrideva senza un motivo apparente..
Molto spesso, anzi.*
view post Posted: 5/3/2009, 21:04 GRANDE CERIMONIA (Parti IV-V) - Sala Trofei
*C'era silenzio, nella Sala dei Trofei...
Un silenzio che aveva un che di sinistro.
Matty stava lì, in piedi senza sapere che fare, affianco a Sirius.
Chissà perchè, ma aveva una stranissima sensazione..
La sensazione che tra poco si sarebbero scoperti tutti gli altarini della Negromante.
La stette a sentire, ascoltò le sue parole e i suoi vaneggiamenti.
Sembrava una pazza, una folle che fa finta di essere portatrice di speranza e guida spirituale.
Altro che Messia!
Quella era il Diavolo in persona.
Lo capì dal tono con cui pronunciò una frase in particolare:
"Respirerete quando altri periscono."
Un brivido freddo le percorse la schiena, ma non abbassò lo sguardo: restò fisso negli occhi scarlatti della Negromante.
Ormai si era abituata, a quel colore..
Disse un sacco di cose, Shaverne, in quel momento, ma per la Greenleaf non avevano molta importanza..
Al termine del suo monologo, la Negromante mosse il braccio, puntando la bacchetta contro il drappo di velluto scuro che ricopriva la cassa che subito tutti avevano notato, in mezzo alla Sala.
Così nera in un luogo così bianco.
La Tassorosso rimase a guardare, con occhi quasi incantati.
Che c'è là dentro?
Non ebbe il tempo di chiederselo.
Un tonfo, un rumore sordo, e il corpo esangue di un morto cadde sul pavimento di marmo.
Era come se un sacco di patate fosse stato gettato per terra...
Ma quello non era un sacco di patate.
Quello era uno dei migliori amici che la Greenleaf avesse mai avuto in vita sua, il Tassorosso più coaggioso del Castello, il ragazzo più gentile che si potesse incontrare..
Sì, poteva serenamente dire che era uno dei migliori di quella scuola.
Midnight, di Tassorosso, Auror, Caposcuola, Capitano della squadra di Quidditch, Giornalista della Gazzetta del Profeta...
E ora anche Parassita.
No, lui era tutto, tutto tranne che un parassita.
Anzi, era stato il primo a tentare di estirpare l'unico vero parassita..
La Hufflepuff era rimasta impietrita.
Non aveva mosso un muscolo, nè detto una parola.
Aveva solo sentito un grido in lontananza, e un paio di singhiozzi misti a urla soffocate.
Ma non ci aveva fatto realmente caso.
Non sapeva neppure se la scena che aveva davanti fosse vera o meno...
Sapeva solo che stava piangendo, perchè sentiva le guance bagnate.
Si morse il labbro, tremando tutta senza neanche rendersene conto.
Vide il professor Larrisuit andare a vegliare il cadavere di Mid, Ungaro che andava a stringergli la mano, Moody che stringeva i pugni, forse pentendosi di aver accettato di essere alle dipendenze di un mostro simile..
Lei non fece nulla.
Restò lì, immobile e tremante, a guardare quel corpo, disteso a terra in una posa contorta, e quegli occhi vuoti, quella bocca dischiusa che sembrava ancora gridare aiuto.
Com'era possibile?
Perchè era morto? Proprio lui, tra tutti coloro che erano presenti a quella specie di parodia di un funerale?
Era piena di rabbia, tanto che quasi si sentiva esplodere.
Strinse i pugni, più forte che potè, fino a che le nocche divennero bianche e sentì le unghie affondare nella carne.
Poi spostò lo sguardo da quella orribile visione, per portarlo sulla bestia che in quel momento stava sghignazzando.
Se uno sguardo avesse potuto uccidere, Matty Greenleaf avrebbe tanto voluto che il suo avesse quest'effetto su Shaverne.
Dopo poco non ce la fece più: chiuse gli occhi e si voltò, dando le spalle a quello scempio...
Solo allora cominciò a singhiozzare.*
view post Posted: 27/2/2009, 20:40 Walking on air - Lago Nero
*Ebbene sì, quel tipo le era decisamente simpatico.
No solo perchè somigliava a Melkor, no...
Aveva un qualcosa che le andava particolarmente a genio, forse gli occhi grigi, forse il modo di raccontare le storie, o forse qualcos'altro.
Non le era ben chiaro, ma sentiva di potersi fidare.
Certo, non è mai detta l'ultima parola, ma è anche vero che è la prima impressione quella che conta.
E Elessar le stava facendo davvero una buona impressione.
Ascoltò con interesse la seconda parte della storia, quella riguardante il secondo incontro con Melkor.*
Dev'essere stato shockante tornare ad Hogwarts e vedere la faccia di Melkor prima di quella di chiunque altro..
*Fece, con aria pensosa, per poi ridacchiare da sola come una mezza scema.
Ogni tanto rideva di sè stessa, non sapeva se per autoironia o per stupidità cronica.
Molto più probabile la seconda ipotesi, in effetti... anche se, a dire il vero, l'autoironia non le mancava affatto.
Semplicemente, ogni tanto rideva delle sue orribili battutine.
Una volta faceva ridere anche gli altri... però era un pò che non le riusciva più come prima.
Forse semplicemente perchè aveva quasi smesso del tutto di provarci.
Era in ogni caso curiosa di sentire la risposta dell'omaccione alla domanda stupida che gli aveva fatto.
Beh, più che una domanda era una specie di barzelletta inventata sul momento... anche se in realtà non era nemmeno una barzelletta.
Fu felice, in ogni caso, di vedere il sorriso sulla faccia del venditore di bacchette.
Aveva un'espressione buffa, che fece sorridere anche lei.
"Oh, bè, ovviamente io sono la copia intelligente, è chiaro."
Ridacchiò di nuovo, questa volta per le parole di qualcun'altro, almeno..
Era più normale, come cosa, no?*
Se non altro non ci vuole molto per farti sorridere.
*Gli disse, guardandolo divertita.
Con Melkor, in effetti, un pò tutto era più complicato del normale.*
Credo sia una buona cosa... mi dovrò sforzare di meno.
*Decisamente, per far ridere Melkor ci voleva tutto il suo estro comico..
Invece, con altra gente, bastava molto, ma molto meno... magari era caratteristica peculiare degli Auror, ridere solo sotto minaccia di morte...*
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